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Concert de Corelli
IL TRIONFO ROMANO
Emmanuel Resche-Caserta
Palazzo Farnese

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29-06-2022

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Le concert des 50 violons à Rome

Il concerto dei 50 violini di Roma

Emmanuel Resche-Caserta, direzione musicale

Marie Perbost, soprano

Ensembles Exit et Hemiolia

con la partecipazione di musicisti francesi e italianie membri dell’Orchestra Barocca Italiana dei Conservatori

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À la croisée des écoles italienne et française, Leclair et Senaillé furent en quelque sorte les Paganini du XVIIIe siècle français. Virtuoses autant que poétiques, toujours formidablement rythmées et dansantes, leurs sonates trouvent sous les doigts de Théotime Langlois de Swarte et William Christie deux ardents défenseurs. Par-delà les générations, le grand maître de la musique baroque et le jeune prodige du violon unissent leurs voix pour nous faire redécouvrir ces pages encore injustement méconnues.

CELEBRARE LA CORONA DI FRANCIA A ROMA NEL SEICENTO

Al tempo di Luigi XIV, l’ambasciata di Francia presso la Santa Sede era la più prestigiosarappresentanza diplomatica di tutto il mondo cristiano. L’ambasciatore in carica dovevadifendere abilmente gli interessi della Corona presso il Sommo Pontefice e far valere tuttoil suo peso nelle negoziazioni internazionali. In questo delicato esercizio, la magnificenza ele spese sontuose erano imprescindibili. Divertimenti e feste, per quanto effimere possanoessere, erano tra i mezzi tradizionali a disposizione dei rappresentanti dei regni stranieri aRoma per glorificare il nome del monarca, per stupire e soggiogare un pubblico tuttaviaabituato a grandi spettacoli.

Il 12 maggio 1686, César d’Estrées (1628-1714), cardinale e fratello dell’ambasciatore di Fran-cia a Roma, il quale aveva organizzato un evento al Palazzo Farnese dieci giorni prima,diede una festa memorabile nella Città Eterna destinata a celebrare la firma dell’Editto diFontainebleau, con il quale Luigi XIV, il 18 ottobre 1685, aveva revocato l’Editto di Nantes che,dal 1598, aveva definito i diritti dei protestanti in Francia.

Il giorno prima distribuì provviste di pane, vino, carne e pesce a più di duemila conventi dimendicanti e seminari. Il 12 maggio, i festeggiamenti che aveva commissionato si svolserodentro e intorno alla Trinità-dei-Monti, seguendo un programma di cui è possibile, studiandopazientemente vari documenti dell’epoca, ricostruire in modo molto preciso lo svolgimento.Tra questi documenti esiste una curiosa raccolta intitolata ‘Roma festeggiante nel montePincio’ di Vincenzo Maria Coronelli, il cosmografo della Repubblica di Venezia, i cui due globimonumentali realizzati su richiesta del cardinale d’Estrées in onore di Luigi XIV adornanoancora oggi uno degli ingressi della Biblioteca Nazionale di Francia. L’opera contiene la re-lazione di due feste: quella del 12 maggio 1686 e un’altra che ebbe luogo il 20 aprile 1687 percelebrare il ripristino della salute di Luigi XIV, e immortala lo spettacolo raccontandone losvolgimento.

La sistemazione dello spazio era stata affidata al pittore e architetto Antonio Gherardi (1644-1702): l’intera collina era stata decorata, ai piedi della collina erano state costruite due edico-le che ospitavano ritratti del papa e di Luigi XIV; nella salita alla chiesa erano stati piantatinuovi alberi accanto a quelli esistenti, mentre erano state installate torce con coppe recantialternativamente le armi papali e quelle di Luigi XIV.In cima al pendio, la facciata della chiesa scomparve sotto le allegorie. Ovunque suonavanofanfare di trombe, il suono di tamburi e “scatole” – oggi si parlerebbe di mortai o petardi –tante manifestazioni sonore di giubilo popolare che contribuirono a dare alla festa fasto emaestosità.A fine giornata, tre concerti si susseguirono al centro della piazza su una grande piattafor-ma fiancheggiata da trombe e tamburi, poi un secondo concerto con violini e, per chiuderela festa, una sinfonia di vari strumenti accompagnò la “voce eccellente” in una cantata scrit-ta in lode del re (Gazzetta).L’unione delle arti in una festa come questa dava prova di una retorica della magnificenza,allora condivisa da tutte le aristocrazie europee. Ognuno dei partecipanti, emozionato dalsuono brillante delle trombe e deliziato dalla morbidezza dei violini, sorpreso dalla sontuosi-tà e maestosità delle decorazioni, portato dalla gioia popolare, sperimentava gli effetti dellostupore ed era portato a lodare l’azione del Re di Francia, difensore e propagatore della fedecattolica.Anne-Madeleine Goulet(trad. Emmanuel Resche-Caserta)

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